Il sogno di ogni atleta è di partecipare alla Olimpiadi. Un’ambizione che in pochi alla fine riescono a realizzare. L’estate scorsa il Giappone ha ospitato la 33ª edizione dei Giochi Olimpici, svoltisi a Tokyo dal 23 luglio al 9 agosto 2021. La kermesse in realtà si sarebbe dovuta svolgere nel 2020, ma a causa delle note vicende connesse all’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19 gli organizzatori sono stati costretti a posticipare l’evento.
Negli anni sono stati tanti gli atleti della Dalmazia che sono riusciti a coronare il sogno di partecipare ai Giochi. Parliamo sia di campioni famosi che di atleti che si sono cimentati nei cosiddetti sport minori. Sono diverse centinaia gli atleti spalatini, nati nel capoluogo dalmata o che al momento della partecipazione delle Olimpiadi hanno militato in uno dei suoi club sportivi.
Le Olimpiadi di Pechino, che nel 2008 ospitò la XXIX edizione dei Giochi per la Croazia quinta apparizione alla manifestazione. Il numero degli atleti inviati a tenere altro l’onore dello sport croato fu superiore rispetto a quelli inclusi nella delegazione delle Olimpiadi precedenti. Il Comitato olimpico croato (HOO) inviò in Cina 106 atleti in 15 sport. Le ambizioni erano come sempre grandi. Le aspettative furono in buona esaudite. Il medagliere segnava due argenti e tre bronzi conquistati. A salire sul podio furono la spalatina Blanka Vlašić (argento nel salto in alto) e il ginnasta Filip Ude di Čakovec. I bronzi fuorno conquistati, invece, da Snježana Pejčić (tiro a segno) di Fiume, Martina Zubčić di Zagabria e Sandra Šarić di Segna nel taekwondo.
L’argento di Blanka Vlašić
Dunque delle cinque medaglia a Pechino una sola andò a incrementare il ricco palmares olimpico dalmata. Il merito è di Blanka Vlašić (classe 1983). Dopo le delusioni di Sydney ed Atene a Pechino l’atleta spalatina, che ai mondiali e agli europei aveva già fatto incetta di medaglie, riuscì finalmente a salire sul podio olimpico. Dopo i grandi successi mondiali arriva così la tanta sospirata medaglia olimpica. La spalatina aveva nel frattempo vinto il bronzo nel 2004 a Budapest e Mosca 2006 ai mondiali indoor. Poi l’oro ai mondiali di Osaka 2007 e un altro, di nuovo indoor ad Valencia 2008. Dopo Pechino vinse ai mondiali indoor un argento a Qatar 2010, l’oro iridato a Berlino 2009, l’argento a Daegoo 2011 e un altro argento a Pechino 2015. Fu pure oro agli europei di Barcellona 2010. Nel 2007 fu proclamata la miglior atleta d’Europa. Oltre alla Vlašić dei dalmati a competere nel torneo olimpico d’atletica a Pechino fu Vanja Perišić, che negli 800 metri piani uscì di scena ottenendo appena il 35.esimo tempo delle qualificazioni. Nel lancio del martello ci fu il ritorno di Sanja Gavrilović che finì la competizione al 45º posto in graduatoria.
La delusione negli sport di squadra
Furono tre le squadre presenti alle Olimpiadi, ma delusero tutte. Nella pallacanestro maschile il tutto partì bene con un terzo posto nel girone eliminatorio frutto di tre vittorie (Australia 97-82, Russia 85-78 e Iran 91-57) e a due pesanti sconfitte (Argentina 77-53 e Lituania 86-73). Ai quarti di finale la Croazia dovette affrontare la fortissima Spagna. I giocatori di Jasmin Repeša persero la sfida per 72-59. Gli iberici poi giunsero in finale, dove dovettero ammettere la superiorità degli statunitensi. La Croazia invece finì sesta.
Di quella selezione nazionale facevano parte diversi giocatori dalmati. Roko Leni Ukić, spalatino classe 1984, che formatosi nel Split che proprio nel 2008 iniziò la sua carriera nell’NBA, vestendo la canottiera dei Toronto Raptors. Per lui la permanenza nel campionato nordamericano fu di breve durata e presto tornò a militare in squadre europee. Fece parte anche della nazionale che partecipò alle Olimpiadi nel 2016 dove la Croazia si piazzò al quinto posto. Un altro cestista dalmata a scendere in campo a Pechino fu Krešimir Lončar, anche lui spalatino. Nella rosa di furono inclusi da Repeša pure gli zaratini Marko Popović e Marko Banić e Nikola Prkačin di Ragusa (Dubrovnik).
La medaglia di legno
Nella pallamano maschile le ambizioni furono molto alte vista la fortissima nazionale. S’iniziò bene nel forte girone eliminatorio. I croati s’imposero contro la Spagna (31-29), il Brasile (33-14) e la Cina (33-22). Persero conto la Francia (23-19) e inaspettatamente contro pure dalla Polonia (27-24). Ai quarti i Cowboy incontrarono la Danimarca che sconfissero per 26-24. In semifinale la nazionale croata incontrò nuovamente i francesi che confermarono di essere in quel momento più in forma, vincendo anche la sfida bis (25-23). Nella finale per il terzo posto la Croazia ritrovò la Spagna, sconfitta nel girone preliminare, che però questa volta si vendica, andando a vincere 35 a 29.
Anche nella nazionale maschile di pallamano militarono parecchi giocatori dalmati, a iniziare dal fuoriclasse spalatino Ivano Balić. L’altra stella dalmata di quella selezone fu Davor Dominiković di Metković. Della rosa fecero parte anche lo spalatino Petar Metličić, Goran Šprem (Ragusa/Dubrovnik), lo zaratino Tonči Valčić, Drago Vuković e lo spalatino Ljubo Vukić.
La delusione della pallanuoto
Fortissima pure la squadra di pallanuoto, composta quasi esclusivamente da giocatori dalmati. Era considerata una delle favorite per la vittoria finale. Il torneo partì con un ottimo secondo posto nel girone eliminatorio ottenendo quattro vittorie (Italia 11-7, Serbia 11-8, Germania 13-5 e Cina 16-4) e subendo una sola sconfitta (Usa 7-5). Ai quarti di finali e i Barracuda trovarono sulla loro strada la nazionale del Montenegro. Furono sconfitti di misura (7-6). La selezione croata era composta quasi interamente da giocatori dalmati: Josip Pavić, Zdeslav Vrdoljak, Aljoša Kunac, Mile Smodlaka e Teo Đogaš (tutti di Spalato) e da Frano Vićan, Andro Bušlje, Maro Joković, Pavo Marković e Miho Bošković (di Ragusa/Dubrovnik).
Un tuffo in piscina
Nel nuoto dei dalmati partecipano Duje Draganja (Spalato), Smiljana Marinović (Spalato), Mario Todorović, (Ragusa/Dubrovnik), Vanja Rogulj (Spalato) e Ante Cvitković (Spalato), ma soltanto come riserva. Lo spalatino Duje Draganja sfiorò la finale nei 50 metri stile libero, piazzandosi infine al 12º posto, conquistando un piazzamento identico pure nella staffetta 4x100. Uscì, invece, già nelle eliminatorie nei 100. Una sorte identica toccò pure al raguseo Mario Todorović nei 100 farfalla, venendo eliminato nelle qualificazioni e finendo relegato al 20º posto nella classifica generale. Anche per Todorović un 12º piazzamento nella staffetta 4x100m nella quale si cimentò pure Vanja Rogulj. Smiljana Marinović fu alle sue terze e ultime olimpiadi. Nella sua rana si piazzò al 33º posto nei 100 e al 34º nei 200.
I fratelli Skelin
Nel canottaggio grandi speranze vennero riposte sui fratelli spalatini Siniša e Nikša Skelin, reduci da due Olimpiadi concluse sul podio. Partecipano, come sempre, nel due senza. La loro esperienza iniziò subito male. Alle qualificazioni conclusero la loro batteria soltanto quarti. La loro avventura a Pechino proseguì soltanto al secondo posto conquistato nella gara di ripescaggio. Tuttavia, nelle semifinali non riuscirono ad andare oltre il sesto posto, sufficiente soltanto a per accedere alla “finalina”, anch’essa conclusa al sesto e ultimo posto.
Velisti al top
Nella vela a Pechino si cimentarono Ivan Kljaković-Gašpić, spalatino, classe 1984. Per lui queste furono le prime olimpiadi e nella sua classe Finn finì all’ottavo posto. Non da meno lo zaratino Šime Fantela che nella classe 470, in tandem con Igor Marenić finì al nono posto. Poi ci furono gli zaratini Petar Cupać e Pavle Kostov che nella classe 49er finiranno al 17º posto. Lo spalatino Luka Radelić si cimentò nella classe laser, piazzandosi nella classifica finale al 12º posto. Infine lo spalatino Luka Mratović che nel surf non riuscì a spingersi oltre al 32º posto.
Altri sport
Nella ginnastica ritmica da registrare la presenza della spalatina Tina Erceg, che però uscì subito di scena concludendo le eliminatorie appena un 57ª. Nel pugilato a salire sul ring a Pechino ci fu lo spalatino Marko Tomasović, classe 1981. Partecipò nelle categoria oltre i 91kg. Uscì di scena agli ottavi, venendo battuto ai punti (13 a 1) dal futuro vincitore dell’oro olimpico l’italiano Roberto Cammarelle. Perse nettamente per 13-1. Infine, nel tennis da tavolo ci fu l’ennesima apparizione dello zaratino Zoran Primorac. La settima per essere più precisi, conclusasi ai quarti di finale, in realtà il suo miglior piazzamento olimpico nel torneo singolo.
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Pubblicato sull'inserto Inpiù Dalmazia del La voce del popolo il 15 gennaio 2022.