I tifosi della Croazia non hanno fatto in tempo a realizzare appieno l’impresa della nazionale di calcio ai Mondiali in Qatar – dove i Vatreni hanno conquistato la medaglia di bronzo – che già la loro attenzione si è spostata su un’altra competizione iridata. Martedì scorso è iniziata, infatti, la 28ª edizione dei Campionati mondiali di pallamano, un altro sport a squadre nel quale la Croazia abitualmente eccelle e cova tradizionalmente grandi ambizioni. Il torneo, che si disputa in Polonia (la partita inaugurale si è disputata a Cracovia, dove la Francia, campione in carica, ha sfidato i padroni di casa battendoli per 26 a 24) – e in Svezia (la finale si disputerà a Stoccolma il 29 gennaio) vede la partecipazione di 32 squadre. I Cowboys (questo il soprannome della selezione croata) guidati dal tecnico Hrvoje Horvat, hanno tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista e magari riconquistare la finale che manca dal 2009 (persa contro la Francia) e salire sul gradino più alto del podio (come avvenne nel 2003 quando venne battuta la Germania, mentre l’anno successivo la nazionale a scacchi venne superata in finale dalla Spagna). Inoltre, nel 2013 e nel 2017 la nazionale disputò la “finalina” per il terzo posto, entrambe le volte con la Slovenia, vincendo la prima sfida e perdendo la seconda. Per la Croazia si tratta della 15ª partecipazione ai Mondiali organizzati dalla Federazione internazionale di pallamano (IHF). Nel girone preliminare i Cowboys affronteranno l’Egitto, il Marocco e gli Stati Uniti alla Husqvarna Garden di Jönköping
Pure a questi Mondiali un ruolo importante lo rivestono i giocatori dalmati. Nella lista allargata dei convocati ne figuravano cinque: tre di Metković (Ivan Čupić, Mate Šunjić e Marin Jelinić), uno di Zara (Lovre Klarica) e uno di Ragusa/Dubrovnik (Zvonimir Srna). Inoltre, il vice del selezionatore Horvat, è lo spalatino Ivano Balić, considerato uno dei migliori pallamanisti di sempre.
Ivan Čupić, la leggenda
Una delle colonne portanti di questa nazionale è indubbiamente Ivan Čupić (a questi Mondiali salterà i preliminari a causa di un infortunio, ndr), nato a Metković (sul sito web della Treccani il nome della località è scritto nella forma Metcovich, mentre in altre fonti è possibile imbattersi sulla denominazione Porto Narenta) il 27 marzo del 1986. È considerato una delle migliori ali destre in circolazione. Ha iniziato la sua carriera nella pallamano indossando la maglia del Metković, debuttando per la prima squadra nel 2002. Quello stesso anno la società conquistò la Coppa nazionale. Giocò a fianco di autentiche leggende della pallamano croata: Goluža, Metličić, Dominiković e altri. Nell’estate del 2005 si è trasferito a Zagabria per indossare la maglia del Medveščak che continuò a vestire fino al 2007. Nella stagione 2007/08 si è trasferito in Spagna, nelle file dell’Octavio Vigo, da dove nel 2008 è passato al Gorenje – Velenje. Nel 2009 con la compagine slovena ha vinto il Campionato sloveno e successivamente pure la Supercoppa di lega. Nel luglio 2010 si è trasferito in Germania nelle file del Rhein Neckar Lowen. Nel marzo del 2012 ha firmato un contratto con i polacchi del Vive Kielce arricchendo il suo Palmares con la EHF Champions league (2015/2016), quattro “scudetti” (2013, 2014, 2015 e 2016) e altrettante coppe nazionali (2013, 2014, 2015 e 2016). Nell’estate del 2016 è passato al RK Vardar. E proprio con la squadra macedone, nel 2017, ha vinto inaspettatamente il titolo di campione europeo a squadre, segnando il gol della vittoria contro il PSG di Parigi, superato in finale dal Vardar per 24 a 23. Un successo che è stato bissato nella stagione 2018/2019. Inoltre, ha vinto per tre volte dal 2016 al 2019 la SEHA league. Con il Vardar si è aggiudicato pure quattro titoli nazionali (2017, 2018, 2019 e 2021), tre coppe (2017, 2018 e 2021) e tre Supercoppe macedoni (2017, 2018 e 2019). Nell’estate del 2021 ha deciso di ritornare in patria. Ha firmato per il RK Zagreb, aggiudicandosi subito sia il campionato che la coppa di lega.
L’avventura di Čupić con la nazionale ha avuto inizio molto presto. Con la selezione cadetta ha vinto una medaglia di bronzo ai Mondiali in Qatar nel 2005 e una d’argento agli Europei disputatisi l’anno precedente in Serbia. A livello juniores non è riuscito a ottenere alcuna medaglia, ma è stato selezionato nella rosa ideale di tutte le competizioni alle quali ha preso parte, tanto che gli esperti lo definirono miglior giovane ala destra nel mondo. Titolo che ha conservato anche ora che milita nella nazionale maggiore, con la quale ha fatto incetta di medaglie, trofei e successi.
Incetta di medaglie
Ha vinto l’argento ai Giochi del Mediterraneo del 2005 (Almeria), agli Europei del 2008 (Norvegia) e del 2010 (Austria). Agli Europei del 2012 (Serbia) si è dovuto “accontentare”, invece, di salire “solamente” sul gradino più basso del podio. Ha vinto un argento pure ai Campionati iridati ospitati nel 2009 in Croazia. In quell’occasione è stato anche selezionato tra i migliori sette giocatori della competizione. Nel suo medagliere figurano anche i terzi posti conquistati ai Mondiali svoltisi in Spagna nel 2013 (secondo marcatore del torneo) e agli Europei disputatisi in Polonia nel 2016.
A causa di uno spaventoso incidente avvenuto nel luglio del 2008, e che ha rischiato di costargli la perdita dell’anulare sul quale indossava la fede nuziale, ha dovuto rinunciare a partecipare ai Giochi olimpici di Pechino (in Cina i Cowboys si sono qualificati quarti). Ai Giochi di Londra, invece, ha potuto partecipare ed è salito sul podio, conquistando il bronzo olimpico, la nomina nella selezione ideale del torneo e il titolo di capocannoniere della manifestazione.
Sulle orme della… mamma
Mate Šunjić è nato a Metković il 18 marzo 1987 e gioca da portiere, lo stesso ruolo ricoperto in gioventù dalla madre, anch’essa pallamanista di talento. Dopo aver mosso i primi passi nel mondo della pallamano nella città d’origine si trasferisce a Zagabria per giocare per il Medveščak, compagine nella quale ha militato fino al luglio del 2010, quando si è trasferito nelle file della Nexe di Našice. Nel 2013, una volta scaduto il contratto che lo vincolava alla Nexe si è trasferito in Francia, per indossare la maglia del Créteil, contribuendo a farlo promuovere in Prima lega. Proprio con la squadra francese ha debuttato nelle coppe europee. Nel 2018 ha maturato una breve esperienza nel campionato rumeno, giocando con la maglia del del CSM Bucarest, per ritornare poi in Francia e indossare i colori dell’US Ivry.
La sua prima apparizione degna di nota nella nazionale maggiore è stata quella ai Giochi del Mediterraneo del 2008. Le sue sette parate nella finale per il terzo posto disputata con la Tunisia si sono rivelate fondamentali per consentire alla Croazia di conquistare il bronzo. Nel suo Palmares risultano anche il bronzo conquistato ai Mondiali under 19 svoltisi in Qatar nel 2005 e l’oro vinto dalla Croazia ai Giochi del Mediterraneo del 2018.
Anche Marin Jelinić è nato a Metković, il 7 dicembre 1996. Negli ultimi cinque anni milita nelle file della Nexe di Našice. Lo zaratino Luka Lovre Klarica (classe 2001) si è avvicinato alla pallamano quando aveva otto anni. All’età di 12 anni è stato incluso nelle giovanili dello Zadar. Ha giocato anche per lo Zagreb e il Velika Gorica. L’anno scorso, tuttavia, è stato incluso nella rosa principale dello Zagreb, ottenendo i primi successi, conquistando il campionato, la coppa di lega e la convocazione in nazionale.
Un bambino prodigio
Zvonimir Srna, nipote del più famoso calciatore Darijo, è nato a Ragusa (Dubrovnik) il 18 gennaio del 1998. Ha debuttato per la prima squadra del RK Dubrovnik quando frequentava ancora la seconda classe della scuola media superiore. Nonostante la sua giovane età ha contribuito a far promuovere la compagine dalmata dalla Terza alla Seconda e poi alla Prima lega croata di pallamano. Dopo l’ottima performance ai Mondiali juniores del 2019 è stato ingaggiato dal PPD Zagreb. Benché il piano fosse quello di lasciarlo maturare nelle file del Dubrovnik, l’allenatore del PPD Zagreb, Veselin Vujović, vedendolo giocare ha preferito trasferirlo prima al Gorica e poi prenderselo direttamente sotto la sua ala protettrice. Srna ha subito ripagato la fiducia riposta in lui dall’allenatore premiandolo con grandi giocate e aiutando il PPD a vincere sia il campionato che la coppa di lega.
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Pubblicato sull'inserto Inpiù Dalmazia del La voce del popolo il 14 gennaio 2023.