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Ogni quattro anni c’è un appuntamento fisso: sono i Giochi olimpici, quelli estivi. Un appuntamento seguitissimo con una grande partecipazione di atleti da tutte le parti del mondo. Però da anni esiste un altro grande appuntamento che segue le Olimpiadi estive. Si tratta dei Giochi paralimpici che hanno ormai una tradizione consolidata alle spalle. Dal 1960 infatti seguono subito a ruota le Olimpiadi. Ma di questi Giochi il più delle volte si sa ben poco. Registrano una partecipazione sempre maggiore, gli atleti esprimono una grande forza di volontà e conseguono ottimi risultati. Però, nonostante tutto, i Giochi paralimpici rimangono sempre un po’ nell’ombra, non riescono ad avere il seguito di pubblico che meritano. Ripercorriamo la loro storia e in primo luogo quella degli atleti dalmati che nel corso degli anni hanno conquistato numerose medaglie in svariate discipline sportive, alcune del tutto sconosciute ai più.

2008, oro a Pechino
Per la Croazia i Giochi paralimpici di Pechino saranno ricordati come quelli dove per la prima volta un atleta ha vinto la medaglia d’oro. Questi furono i Giochi dei record: per numero di concorrenti (3.951), di Paesi partecipanti (146), di telespettatori (3,4 milioni), nonché per numero di ore di trasmissioni televisive e per presenze sulle pagine web.
A portare a bandiera croata fu l’atleta Marija Iveković. I colori croati furono difesi a Pechino da 25 atleti in sei sport. La Croazia ebbe il maggior numero di rappresentanti nell’atletica, ben 13: Marija Iveković, Vedran Lozanov, Josip Slivar, Darko Kralj, Miroslav Matić, Jelena Vuković, Petar Beslic, Milka Milinković, Goran Zezelj, Denis Slunjski, Antonia Balek, Mladen Tomić e Branimir Budetić. Quattro i nuotatori: Mihovil Španja, Ana Sršen, Nataša Sobočan e Kristijan Vincentić. Si esibirono anche i giocatori di tennistavolo Zoran Križanec e Vjekoslav Gregorović nonché il ciclista Tomislav Zadro. Nel tiro con l’arco si fecero valere Damir Bošnjak e Rudolf Petrović e Ivica Bratanović mentre nel dressage in sella emersero Slaven Hudina e Ivan Sršić.
Fino a Pechino, i paralimpici croati avevano vinto cinque medaglie di bronzo. Finalmente in Cina arrivò l’oro, e non uno, ma tre assieme a una medaglia d’argento. Darko Kralj ruppe il ghiaccio nel lancio del peso. Spazzò via la concorrenza con la sua performance impressionante. Sulla strada verso la vittoria battè ben cinque volte il record mondiale. Mentre Kralj faceva impazzire la concorrenza, poco lontano il diciottenne Branimir Budetić a sorpreso vinse l’argento nel lancio del giavellotto nella categoria dei non vedenti. Inoltre arrivò quinto nel pentathlon. Infine Antonija Balek conquistò la medaglia d’oro nel lancio del giavellotto e nel lancio del peso. Da ricordare anche il quinto posto di Josip Slivar nel lancio del peso e due quinti posti per Slaven Hudina nel dressage individuale e nel programma libero. Quattro medaglie conquistate nell’atletica permisero infine alla Croazia di piazzarsi al 13° posto nel medagliere di questo sport, mentre globalmente arrivò 37.esima.

2012, medaglie di argento e bronzo a Londra
I Giochi tornarono a casa esattamente 64 anni dopo la nascita degli stessi a Stoke Mandeville, vicino a Londra. Fu un record di partecipanti con ben 4.237 atleti provenienti da 164 Paesi. Mai così tanti. A portare la bandiera croata alla cerimonia d’apertura fu Darko Kralj. Presero parte ai Giochi 25 atleti croati che si cimentarono in cinque sport. Nell’atletica scesero in pista Branimir Budetić, Slaven Hudina, Marija Iveković Meštrović, Darko Kralj, Miroslav Matić, Milka Milinković, Boro Rađenović, Mikela Ristoski, Josip Slivar, Zoran Talić, Mladen Tomić, Marija Vidaček, Albin Vidović e Jelana Vuković. Gareggiarono anche i ciclisti Mario Alilović e Gracijano Turčinović, i nuotatori Matija Grebenić, Mihovil Španja e Kristijan Vincentić, i giocatori di tennistavolo Vjekoslav Gregorović e Tomislav Špalj, le giocatrici di tennistavolo Anđela Mužinić e Helena Dretar Karić, nonché i tiratori Stanko Piljak e Ivica Bratanović. La Croazia vinse cinque medaglie, ovvero due d’argenti e tre bronzi e ottenne altri sei quinti posti. Questa volta venne a mancare l’oro, ma gli atleti croati conquistarono il maggior numero di medaglie in una singola edizione. Dopo l’oro a Pechino, Darko Kralj a Londra vinse l’argento nel lancio del peso, concludendo la sua carriera paralimpica. Zoran Talić conquistò l’argento nel salto in lungo, mentre Mikela Ristovski vinse il bronzo pure nel salto in lungo. Branimir Budetić ottenne la medaglia di bronzo nel lancio del giavellotto, mentre Mihovil Španja arrivò terzo nei 100 m dorso. Per lui questa fu la quarta medaglia paralimpica, ovvero il quarto bronzo, dopo i tre di Atene.

2016, a Rio de Janeiro cinque allori
In terra brasiliana fu un altro record di partecipanti con ben 4.342 atleti provenienti da 159 Paesi di tutto il mondo. Portabandiera croato alla cerimonia d’apertura fu Branimir Budetić. A difendere i colori nazionali furono in totale 19 atleti, la maggior parte dei quali, ben 11, gareggiò nell’atletica: Matija Sloup, Miljenko Vučić, Mladen Tomić, Marijan Presečan, Josip Slivar, Ivan Katanušić, Velimir Šandor, Zoran Talić, Mikela Ristoski, Branimir Budetić e Milka Milinković. Poi troviamo Lucija Brešković nel judo; Helena Dretar Karić, Anđela Mužinić, Mirjana Lučić e Sandra Paović nel tennistavolo; Dino Sinovčić e Kristijan Vincetić nel nuoto e infine Damir Bošnjak nel tiro con l’arco. La Croazia conquistò cinque medaglie, ossia due ori, due argenti e un bronzo. Le medaglie d’oro furono vinte nell’atletica, ossia nel salto in lungo da Mikela Ristovski e nel tennistavolo da Sandra Paović. Le medaglie d’argento arrivarono nell’atletica, ovvero nel salto in lungo con Zoran Talić e nel tennistavolo con la coppia Helena Dretar Karić e Anđela Mužinić. Infine il bronzo arrivò ancora grazie all’atletica, nel lancio del disco con Velimir Šandor.

2020, buoni risultati a Tokyo
Nelle ultime Paralimpiadi, quelle di Tokyo del 2021, a difendere i colori della Croazia furono 22 atleti. Di questi ben 10 gareggiarono nell’atletica: Deni Černi, Vladimir Gašpar, Ana Gradečak, Ivan Katanušić, Marijan Presečan, Mikela Ristoski, Matija Sloup, Velimir Šandor, Zoran Talić e Miljenko Vučić. Negli altri sport troviamo Davor Komar nelle bocce; nel judo Lucija Brešković; nel nuoto Tomi Brajša, Paula Novina, Dino Sinovčić e Kristijan Vincetić; nel tennistavolo Helena Dretar Karić, Pavao Jozić e Anđela Mužinić; nel tiro con l’arco Damir Bošnjak; nel taekwondo Ivan Mikulić e infine nel triatlon Antonio Franko. Portabandiera fu la due volte medagliata Mikela Ristovski.
A Tokyo la Croazia conquistò un numero record di medaglie, ben sette. Mancò però l’oro; arrivarono comunque tre argenti e quattro bronzi. A vincere le medaglie d’argento furono Velimir Šandor e Ivan Katanušić (di Imotski) nel lancio del disco in categorie diverse. Medaglia d’argento pure con Ivan Mikulić di Spalato nel taekwondo, categoria oltre i 75kg. A conquistare le medaglie di bronzo furono la coppia Anđela Mužinić e Helena Dretar Karić nel tennistavolo, Dino Sinovčić (di Spalato) nel nuoto, 100m dorso, e infine nell’atletica Mikela Ristovski nel salto in lungo e Deni Černi nel lancio del peso.

Nuotatrice e allenatrice
Ana Sršen è nata a Ragusa (Dubrovnik) il 24 dicembre 1973. È stata una fenomenale nuotatrice che ha gareggiato nelle discipline dei 100 m stile libero, dei 400 m stile libero e dei 100 m rana. Ha gareggiato nelle categorie delle persone con disabilità. La sua invalidità arrivò quando aveva 12 anni. Infatti a causa del sarcoma le venne amputata una gamba. Iniziò così ad allenarsi nel nuoto. Si allenò a partire dal 1995 con l’obiettivo di conseguire risultati di rilievo in campo sportivo e ben presto questi arrivarono. Nel 2000 Ana Sršen cominciò ad allenare i bambini con bisogni speciali nella scuola di nuoto Natator di Zagabria. Innumerevoli furono i suoi successi nel nuoto. Fu pluricampionessa nazionale nella categoria S 9. Ana Sršen vinse inoltre numerose medaglie in varie competizioni internazionali di nuoto. Ottenne il suo più grande successo ai Campionati mondiali ed europei di nuoto. Ai Campionati mondiali di nuoto del 1996, Ana conquistò una medaglia d’argento nei 100 m rana e ai Campionati mondiali del 2002 tenutisi a Mar del Plata, in Argentina, vinse una medaglia di bronzo nella gara di lunga distanza (5 km). Ai Campionati europei di nuoto del 1997 la campionessa ragusea conquistò la medaglia d’argento nei 100 m rana e quella di bronzo nei 100 m stile libero. Ai Campionati europei di nuoto del 2001 a Braunschweig, in Germania, l’atleta dalmata vinse un’altra medaglia d’argento nei 100 m stile libero e una medaglia di bronzo nei 100 m rana.
Ai XIV Giochi del Mediterraneo in Tunisia, nel 2001, Ana ottenne la medaglia d’argento nei 100 m stile libero, mentre ai XV Giochi del Mediterraneo ad Almeria, in Spagna, conquistò il bronzo nella stessa disciplina. Fu un grande successo considerando che gareggiò nella categoria mista con nuotatori che avevano un minore grado di disabilità.
Ana Sršen partecipò a quattro Paralimpiadi: fu ad Atlanta nel 1996, a Sydney nel 2000, ad Atene nel 2004 e a Pechino nel 2008. Ad Atlanta ottenne il 4° posto nei 100 m rana, mentre ad Atene fu ancora una volta quarta nei 400 m stile libero. Dal 1998 al 2005 Ana Sršen battè ben sei volte i record mondiali e tre volte i record europei in varie competizioni. Per i suoi innumerevoli successi nazionali ed internazionali nel 1997 le venne conferito il premio statale “Franjo Bučar” per lo sport. Nel 2008 a concederle il giusto riconoscimento fu l’Associazione sportiva delle persone con disabilità di Zagabria.

Tennistavolo, tante le soddisfazioni
Anđela Mužinić è nata a Spalato il 1 gennaio 1992. È membro del club Split STKOI Nec. Voleva fare la pallavolista per cui si allenò per farsi strada in questo sport fino all’età di tredici anni. Dopo un incidente stradale, nel 2006, si ritrovò su una sedia a rotelle a causa della frattura della settima e dell’ottava vertebra toracica. Tuttavia, con il sostegno della sua famiglia, continuò a praticare sport e iniziò ad allenarsi nel tennistavolo. Gareggiò nella categoria 3-carrello individualmente e nella categoria 3 a squadre con Helena Dretar Karić. Si affacciò alle Paralimpiadi a Londra nel 2012 e si piazzò al 5° posto in coppia con Helena Dretar Karić. A Londra fu l’atleta più giovane nella squadra croata e il Comitato Paralimpico Europeo le conferì il premio come miglior giovane paralimpico europeo.
Anđela ha vinto molte medaglie nella sua carriera sportiva. La prima medaglia internazionale arrivò agli Europei di Spalato del 2011 quando conquistò il bronzo in coppia con Helena Dretar Karić. Nel 2012 le due atlete furono proclamate migliore squadra della Croazia. All’Europeo di Lignano nel 2013 vinse l’oro. Insieme a Helena Dretar Karić conquistò anche vinto il bronzo nel 2014 ai Mondiali di Pechino. Nel 2015 vinse l’oro a squadre agli Europei in Danimarca. All’inizio del 2016, a Lignano, ottenne nuovamente la medaglia d’oro a squadre e poi la medaglia d’argento individuale. In seguito arrivò la medaglia d’argento alle Paralimpiadi. Seguì nel 2017 l’oro in coppia agli Europei di Laško. Nel 2019 a Helsingborg Anđela Mužinić e Helena Dretar Karić furono di nuovo le migliori giocatrici agli Europei. Infine alle ultime Paralimpiadi vinsero la medaglia di bronzo. Nel singolo Anđela Mužinić conquistò il bronzo ai Mondiali di Laško nel 2018. Inoltre agli Europei vinse l’argento nel 2015 a Velje e a Laško nel 2017. Infine nel 2019 a Helsingborg arrivò il bronzo.
(4 e fine)

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Pubblicato sull'inserto Inpiù Dalmazia del La voce del popolo il 8 ottobre 2022.

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