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Era il 2 di febbraio del 2003 quando la nazionale croata di pallamano coronò un sogno. Per la prima volta nella storia si laureò campione del mondo. Sono passati ormai 20 anni da quella splendida edizione. I giocatori che vinsero il titolo mondiale in Portogallo si sono ormai quasi tutti ritirati dalle competizioni e hanno indossato in primo luogo i panni di allenatori. Un risultato eccezionale come quello del 2003 finora non si è più ripetuto anche se la Croazia è da anni ai vertici mondiali. Prima, nel 1995, aveva perso la finale contro la Francia. Si era poi piazzata altre due volte in finale, perdendo entrambe le partite, nel 2005 contro la Spagna e nel 2009 di nuovo contro la Francia. Due le finaline, per il terzo posto, entrambe contro la Slovenia, conclusesi con una vittoria nel 2013 e una sconfitta nel 2017.
I dalmati sono da sempre stati i grandi protagonisti anche nel mondo nella pallamano, come in tante altre discipline sportive del resto. E pure l’edizione del 2003 confermò l’ottimo stato di salute dello sport dalmata. A fare parte della nazionale campione del mondo furono gli spalatini Ivano Balić e Petar Metličić, e poi Goran Šprem di Ragusa (Dubrovnik), lo zaratino Tonči Valčić e infine Ivan Čupić, Nikša Kaleb e Davor Dominiković di Metković.
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I tifosi della Croazia non hanno fatto in tempo a realizzare appieno l’impresa della nazionale di calcio ai Mondiali in Qatar – dove i Vatreni hanno conquistato la medaglia di bronzo – che già la loro attenzione si è spostata su un’altra competizione iridata. Martedì scorso è iniziata, infatti, la 28ª edizione dei Campionati mondiali di pallamano, un altro sport a squadre nel quale la Croazia abitualmente eccelle e cova tradizionalmente grandi ambizioni. Il torneo, che si disputa in Polonia (la partita inaugurale si è disputata a Cracovia, dove la Francia, campione in carica, ha sfidato i padroni di casa battendoli per 26 a 24) – e in Svezia (la finale si disputerà a Stoccolma il 29 gennaio) vede la partecipazione di 32 squadre. I Cowboys (questo il soprannome della selezione croata) guidati dal tecnico Hrvoje Horvat, hanno tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista e magari riconquistare la finale che manca dal 2009 (persa contro la Francia) e salire sul gradino più alto del podio (come avvenne nel 2003 quando venne battuta la Germania, mentre l’anno successivo la nazionale a scacchi venne superata in finale dalla Spagna). Inoltre, nel 2013 e nel 2017 la nazionale disputò la “finalina” per il terzo posto, entrambe le volte con la Slovenia, vincendo la prima sfida e perdendo la seconda. Per la Croazia si tratta della 15ª partecipazione ai Mondiali organizzati dalla Federazione internazionale di pallamano (IHF). Nel girone preliminare i Cowboys affronteranno l’Egitto, il Marocco e gli Stati Uniti alla Husqvarna Garden di Jönköping
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The Croatian Handball Federation (HRS) (Croatian: Hrvatski rukometni savez) is the governing body of team handball in Croatia. It is based in Zagreb.
The Handball Working Committee was first formed in Zagreb in 1940 and the following year the HRS itself was formed within the Independent State of Croatia. It joined the European Handball Federation and the International Handball Federation in 1992.
During years I write articles about
RK Metković in 2010
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Lo scorso fine settimana si è conclusa la 25ª edizione dei campionati mondiali di pallamano. La Croazia ha conseguito un risultato tutto sommato discreto conquistando il quarto posto. Un risultato che, a dire il vero, ha deluso parecchi, in quanto gli ultimi incontri sono stati persi per un soffio, nelle battute finali. Il quarto posto forse può andar bene se si considera la situazione della squadra alla vigilia della manifestazione, ma di sicuro sta un po’ stretto guardando alla tradizione della pallamano nazionale e alle ottime prove fornite dai giocatori durante il mondiale. Infatti ormai da tanti anni i tifosi della Croazia sono abituati a vedere la nazionale ai vertici non soltanto europei, ma pure mondiali e olimpici. Tante le medaglie conquistate, poche le delusioni.