- In: KK Split, woman
La pallacanestro in Dalmazia è decisamente uno degli sport più popolari insieme al calcio e alla pallanuoto. Però quando si pensa alla pallacanestro si pensa in primo luogo ai campioni europei dello Split, ai gloriosi anni di Zara e allo Šibenik campione della Jugoslavia. Le città di Spalato, Zara e Sebenico hanno sfornato nei decenni tantissimi ottimi giocatori. Come dimenticare i vari Toni Kukoč, Dino Rađa, Dražen Petrović, i campioni dei periodi più recenti, oppure le stelle di prima grandezza come Krešimir Čošić solo per citare uno dei nomi più prestigiosi del passato. Però qui si tratta esclusivamente della pallacanestro al maschile. Quella sezione che negli anni si è distinta di più e della quale anche si sa di più. Quasi inevitabilmente, come in qualsiasi altro sport. Di regola, purtroppo, ben poco si sa invece delle sezioni femminili. Emergono di raro in primo luogo negli sport di squadra. Abbiamo ripercorso un mese fa la storia delle ragazze del softball del Nada di Spalato. Una storia breve ed intensa, finita nel nulla. Così rischiano di finire quasi tutte le sezioni femminili o in generale i club al femminile in buona parte degli sport, non soltanto in Dalmazia. Troppo spesso sono lasciate da sole. Siccome rimangono ai margini del mondo dell’informazione che conta, seguite da poche persone, per giunta immerse in un contesto sportivo sempre più esigente, dominato dai professionisti, è difficile che non vadano incontro a gravi problemi in primo luogo economici. Spesso le sezioni femminili sono costrette a chiudere i battenti, come il club spalatino di softball, oppure a congelare la propria attività o a scendere di rango, come nel caso dell’Ombla di Ragusa (Dubrovnik) di calcio. Infatti le ragusee dopo un ottimo terzo posto nella prima lega di calcio sono scese di rango e per anni, pur vincendo il proprio girone di seconda lega non hanno potuto accettare la promozione.