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Ogni quattro anni c’è un appuntamento fisso, sono i Giochi olimpici, quelli estivi. Un appuntamento seguitissimo con una grossa partecipazione. Tanti sport, tanti atleti provenienti da ogni angolo del mondo. Però ormai da anni esiste un altro grande appuntamento che segue le Olimpiadi. Sono i Giochi Paralimpici. È dal 1960 che le due competizioni seguono l’un l’altra, ma dei secondi il più delle volte, purtroppo, si conosce ben poco. Nonostante questo, le Paralimiadi registrano una partecipazione sempre più grande, con una grande forza di volontà degli atleti e grandi risultati. Però rimangono nell’ombra. Questa è la loro storia, e in primis la storia degli atleti dalmati che negli anni hanno conquistato tante medaglie nelle varie discipline sportive, ma spesso rimasti, immeritatamente, nell’anonimato.

Sport senza frontiere
Nel 1992, come già avvenuto quattro anni prima a Seoul, nella Corea del Sud, le Paralimpiadi si svolsero nelle medesime arene che hanno ospitato le Olimpiadi. Le POI di Barcellona sono però le prime nelle quali gli atleti paralimpici furono ospitati nel villaggio olimpico. Il motto dei Giochi era “Sport senza frontiere”. La bandiera croata alla cerimonia d’apertura fu portata da Roko Mikelin Opara.
Ai POI di Barcellona in Spagna partecipato poco più di 3.000 atleti, in rappresentanza di 83 Paesi. Gli sport ammessi furono 16 sport. La squadra croata a Barcellona era composta da sei atleti che gareggiarono in tre sport. Nell’atletica lo sport croato era rappresentato da Milka Milinković; nel nuoto da Zoran Stojanović, Roko Mikelin Opara e Zlatan Iličić, mentre Ivan Lazić e Daniel Muhar gareggiarono nel tiro con l’arco. A conquistare una medaglia per la Croazia è stata Milka Milinković che vinse il bronzo nel lancio del giavellotto nella categoria donne THW5. Milka entrò così nella storia la prima atleta paralimpica a salire sul podio alle POI. Gareggiò anche in altre tre discipline (peso, disco, pentathlon). In Catalonia si fece onore pure Roko Mikelin Opara, che ottenne un sesto posto nei 50 metri delfino e due ottavi posti (100 metri dorso e 50 metri stile libero).

A due centesimi dal podio
Alle Paralimpiadi di Atlanta presero parte, per la prima volta, anche atleti con disabilità intellettiva. La Croazia affidò il ruolo di portabandiera durante la cerimonia inaugurale ad Ana Sršen. Ad Atlanta hanno parteciparono 3.259 atleti di 104 Paesi. I sport erano 19, due dei quali erano dimostrativi (squash e vela). La Croazia ad Atlanta è stata rappresentata da cinque atleti in due sport. Partecipato gli atleti Milka Milinković, Mirjana Ružnjak e Ante Pehar, e i nuotatori Ana Sršen e Roko Mikelin Opara. Negli USA la selezione croata non riuscì a conquistare alcuna medaglia, ma si fece ugualmente onore. La più vicina a riuscire nell’impresa fu Ana Sršen, che nei 100 metri rana perse il bronzo per soli due centesimi di secondo. Anche Milka Milinković rimase a un passo dal podio, dopo essere finita quarta nel lancio del giavellotto. Notevole fu il risultato ottenuto da Ante Pehar, che si è piazzo sesto nel salto triplo, mentre Mirjana Ružnjak concluse all’11.mo posto la maratona in sedia a rotelle.

Le medaglie sfiorate
Ai POI australiani la bandiera croata alla cerimonia d’apertura è stata sorretta da Dragan Rakić. Alle Paralimpiadi di Sydney parteciparono 3.881 atleti provenienti da 122 Paesi e si cimentarono in 18 sport. La selezione croata era composta da 15 atleti in cinque sport: atletica leggera, nuoto, tennis da tavolo, dressage equitazione e tiro con l’arco. La squadra di atletica era composta da Milka Milinković, Marija Iveković, Ante Pehar, Jelena Vuković, Branko Began, Gracijano Turčinović e Mirjana Ružnjak, quella di nuotatori da Mihovil Španja e Ana Sršen. Boris Zrmanjac gareggiò nel dressage; Vjekoslav Gregorović, Emil Gubica, Ratko Kovačić e Dragan Rakić nel tennis da tavolo e Petar Mihalić nel tiro con l’arco.
Ancora una volta la Croazia rimase fuori dal medagliere, ma pure in questa occasione i risultati importanti non mancarono. Il pubblico ha conosciuto il sedicenne Mihovil Španja, che negli anni a venire diventerà una dei più affermati nuotatori con disabilità. Gareggiò in cinque discipline di nuoto, arrivando a disputare tre finali, ottenendo due quinti posti (nei 100 metri dorso e nei 400 metri stile libero). Milka Milinkovic dovette nuovamente accontentarsi di un quarto posto, ottenuto questa volta nel lancio del peso, mentre Marija Iveković, che gareggiò nel pentathlon chiuse la gara in quinta posizione. Anche i pongisti Vjekoslav Gregorović e Dragan Rakić sfiorarono la medaglia, nella competizione a squadre. A sua volta Gregorović raggiunse i quarti.

La riscossa ellenica
In Grecia il portabandiera della Croazia ai POI fu Mihovil Španja. Ad Atene erano presenti 3.808 atleti di 135 Paesi e c’erano 19 sport in programma. La Croazia si presentò con ben 17 atleti in cinque sport: nuoto, atletica, dressage, table riding tennis e tiro con l’arco. La squadra di atletica era composta da Marija Iveković, Vedran Lozanov, Miroslav Matić, Mirjana Ružnjak, Jelena Vuković e Goran Žeželj e quella di nuoto da Mihovil Španja, Ana Sršen e Nataša Sobočan. Nella selezione di tennis da tavolo figuravano Emil Gubica, Ratko Kovačić, Zoran Križanec e Dragan Rakić e in quella di tiro con l’arco Blaž Beljan e Damir Bošnjak. Slaven Hudina e Ivan Sršić si cimentarono nel torneo di dressage. Il ruolo di eroe croato dei giorni ateniesi è stato interpretato da Mihovil Španja, che vinse il bronzo in tutte le discipline nelle quali gareggiò: 100 metri dorso, 200 metri stile misto e 400 metri stile libero. Salì sul podio pure la polese Jelena Vuković, bronzo nel lancio del disco. Ad un passo dalla medaglia rimasero Marija Iveković, finita al quarto posto nel salto in lungo, e Ana Hornet nei 400 metri stile libero. Miroslav Matić si qualificò quinto nel lancio del disco.

La stella nel nuoto
Mihovil Španja è nato il 20 aprile 1984 a Ragusa (Dubrovnik). È stato l’atleta croato con disabilità più medagliato dall’indipendenza del Paese. Ha iniziato a nuotare a causa della poliomielite che lo colpì all’età di un anno e mezzo. All’età di sei anni s’iscrive alla scuola di nuoto presso il club di nuoto “Jug” di Ragusa (Dubrovnik). Nonostante la sua disabilità fisica, Mihovil mostrò un’invidiabile abilità nel nuoto, tanto che dai 12 ai 14 anni s’allenò pure a pallanuoto (sempre con i colori dello “Jug”). Nel 1998 diventò il più giovane membro della squadra croata di nuoto per disabili. Da uel mpomento in poi non partecipo mai a nessuna competizione senza tornare a casa almeno con una medagli al collo, tanto da riuscire a vincere oltre cento medaglie, più della metà delle quali d’oro.
Nella sua prima grande competizione, i Campionati Europei IPC di Stoccolma, in Svezia, vinse il bronzo. Debuttò ai Giochi Paralimpici nel 2000 a Sydney; era il membro più giovane della squadra nazionale. Nonostante avesse soli 16 anni si qualificò in tre finali. Ai Campionati Europei IPC di Braunschweig, in Germania, nel 2001 vinse l’argento nei 400 stile libero, mentre due anni dopo diventò campione continentale nella medesima disciplina, fissando il nuovo record della manifestazione. Ebbe il suo debutto ai Mondiali nel 2002, in Argentina. A Mar del Plata vinse l’argento nei 100 metri dorso e il bronzo nei 400 stile libero. Il culmine della sua carriera agonistica lo raggiunse però nel 2004 ai POI di Atene. Tornò dalla Grecia con tre bronzi (100 metri dorso, 200 metri stile misto e 400 metri stile libero). Due anni più tardi, ai Campionati Mondiali IPC ospitati in Sud Africa, vinse il bronzo nei 100 metri dorso. Nel 2009 a Reykjavik (Finalndia) ai Campionati Europei vinto addirittura quattro medaglie: l’oro nei 100 metri rana e nei 200 metri stile misto, l’argento nei 400 metri stile libero e nei 100 metri dorso.

L’uomo dei primati
Ai Campionati Mondiali IPC nelle piscine da 25 metri, svoltisi a Rio de Janeiro, in Brasile, il 30 novembre 2009 Španja conquistò il titolo iridato nei 100 metri dorso. In quell’occasione il nuotatore dalmata riuscì a migliorare in due occasioni il record mondiale. La prima volta nelle qualificazioni, con il tempo di 1:12.17, migliorando il primato precedente di 2 secondi e 30 centesimi. In finale Španja concluse la gara in appena 1:11.14, migliorando così il suo precedente record di un secondo e 3 centesimi. L’indomani conquistò pure l’oro nei 200 metri stile misto, fissando anche in questo caso il record mondiale (2:34.31). In Brasile vinse pure l’argento nei 100 misti (fermando il cronometro a 1:13.40, fissando il record europeo). Il 3 dicembre conquistò il suo secondo argento iridato carioca, quello nei 100 metri rana, ma con la soddisfazione d’aver fissato durante le qualificazioni il primato mondiale (1:26.77). In precedenza, il 19 aprile del 2008 Španja aveva già stabilito un record mondiale, quello nei 50 metri rana, ottenuto al 3° Raduno Internazionale di Nuoto “Zlatni Orlando” disputatosi a Ragusa (Dubrovnik). Coprì la distanza in 38,71 secondi, migliorando il record precedente di 13 centesimi di secondo. Migliorò il risultato due volte, la prima al German Open di Berlino, tenutosi alla fine del 2008, e successivamente nel giugno del 2010, nuovamente nella capitale tedesca.

Riconoscimenti extrasportivi
Il maggiore risultati a una manifestazione iridata Španja l’ha ottenuta nel 2010 ai Campionati Mondiali IPC di Eindhoven. Vinse due medaglie d’oro e due d’argento, fissando inoltre due nuovi record mondiali, nei 100 metri rana e nei 400 metri stile libero. All’Open di Germania, svoltosi a Berlino nel 2011,vinse quattro oro e due argenti, stabilendo un nuovo record mondiale nei 50 metri rana. Quell’anno ai Campionati Europei IPC di Berlino vinse un oro, tre argenti e un bronzo. Ai Giochi Paralimpici di Londra nel 2012, ottenne il bronzo nei 100 metri dorso, diventando così l’atleta paralimpico croato con il maggior numero di medaglie. Nella sua carriera, ha vinto un totale di 26 medaglie ai Campionati europei o mondiali e ai Giochi Paralimpici, con 16 record mondiali battuti. È stato nominato miglior atleta con disabilità nel 2000, 2001, 2002, 2004 e 2005 dalla Federazione sportiva croata dei disabili. Il Comitato paralimpico croato gli ha riconosciuto il medesimo onore nel 2009 e 2010. A sua volta il Comitato olimpico croato (HOO) lo ha nominato miglior atleta con disabilità nel 2002 e nel 2004. Ha vinto il Premio di Stato per lo Sport “Franjo Bučar” nel 2004, ed è stato insignito dell’Ordine della Stella croata con la figura di Franjo Bučar e dell’Ordine del Hrvatski Pleter. È stato anche insignito del Premio Città di Ragusa (Dubrovnik) e del Premio della regione di Ragusa e della Narenta (Dubrovačko-neretvanska Županija) per i risultati eccezionali e per il contributo dato alla promozione dello sport in Croazia e all’estero.
(3 e continua)

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Pubblicato sull'inserto Inpiù Dalmazia del La voce del popolo il 10 settembre 2022.

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